Pages

venerdì 22 febbraio 2008

Aborto

Tema caldo in questi giorni.
E' giusto abortire? Non lo so.
Qualcuno obbietterà che ultimamente non so proprio un cazzo.
Come diceva Socrate? Tutto ciò che so è di non sapere? Per l'appunto.
La vita è sacra.
Una donna che assolutamente non vuole partorire deve essere obbligata a farlo? Mi viene da dire proprio di no.
Tecnicamente sarebbe bello che nessuna donna volesse abortire, ma il mondo non è rose e fiori.
Che cazzo ne so, viviamo in una società dove si spendono miliardi per fare campare i vecchi fino a cent'anni, e nessuno se ne caga se si accoppano i bambini. Questo non è molto bello. Anzi, non è bello proprio.
Morale della favola, c'ha ragione quel panzone di Ferrara.

15 commenti:

scarlett carson ha detto...

non si può andare indietro quando una socetà è troppo avanti... Ferrara avrebbe ragione, la Chiesa avrebbe ragione... se si facesse sesso solo per amore o solo dopo il matrimonio... invece si fa sesso con molta leggerezza e se una bambina che non sa comportarsi rimane incinta è assolutamente sconsiderato obbligarla a portare a termine una gravidanza che sarebbe solo un peso e un dolore per tutti.
Il diritto alla vita si difende evitando di mandare la gente a trucidarsi in guerra... non legalizzando uno strumento (non bello, per carità) ma OGGI assolutamente necessario.

Arthur ha detto...

Dolore per tutti? uno strumento?
Mah...

L ha detto...

Ti quoto in pieno Arthur.

Ciao,
L.

fax ha detto...

Ferrara apre un dibattito con quel suo partito. Un dibattito che credo - in un paese da trentanni in crescita zero - vada riaffrontato.

Lieve ha detto...

Non vorrei attirarmi addosso il risentimento delle femministe di tutto il mondo, ma io sono d'accordo con Arthur. L'aborto riesco a concepirlo in situazioni limite, per esempio quando madre e bambino rischiano entrambi di morire, ma per il resto...
Un bambino non desiderato può essere dato in adozione, non una scelta facile, ma secondo il mio punto di vista sempre meglio che togliere qualsiasi possibilità di sopravvivenza a una creatura.
Un dolore e un peso troppo grande per una bambina/madre? Quale dolore? Il dolore del parto? Nasciamo tutti così.
Il peso della "vergogna"? Ma se siamo in una società in cui tutti vanno con tutti quando gli pare, quale vergogna ci dovrebbe essere? E chi mai dovrebbe giudicare?
Soprattutto perchè il mondo ormai va così, secondo me l'aborto non è assolutamente necessario e quantomeno non andrebbe difeso come una sacrosanta conquista, ma come l'ultima espressione di un egoismo sfrenato, che di fatto è.

Edric Ant ha detto...

Non credo che la crescita zero sia da attribuire all'aborto.
La crescita zero c'è perchè la gente non si sente in grado di avere bambini, perchè il futuro è precario, il lavoro è poco, le spese tante e perchè il modello mediterraneo impone uno stile di vita nel quale la maggiorparte delle persone si ritrova a vivere in casa con i genitori almeno fino ai 26 anni.
L'aborto è una conseguenza di questa situazione, non la causa.

Io sono dell'idea che chi deve decidere se portare avanti la gravidanza o no sia sempre la donna. Tenere qualcuno che non vuoi nella pancia per nove mesi, con tutti i bombardamenti ormonali, le voglie, le nausee, i cambiamenti del proprio corpo, il rischio di rallentare o addirittura interrompere la propria carriera, non penso sia un buon presupposto per crescere un figlio.
E' bello avere figli, ma è un evento che altera profondamente l'equilibrio all'interno di una coppia e di una famiglia.
L'aborto non ci deve essere perchè dobbiamo proteggere solo la madre, dobbiamo proteggere tutti quelli che avranno a che fare con la madre per accudirla e dobbiamo proteggere il bambino stesso, che se nasce in una famiglia che non lo vuole, rischia di crescere male, anche molto male.

Comunque, ripeto che la scelta dev'essere della donna.
Io sono favorevole all'aborto, ma se un'amica mi chiedesse consigli sul da farsi, le direi che deve decidere lei e nessun altro, non la posso influenzare in nessun modo, deve farsi un esame di coscienza e decidere se interrompere o meno la gravidanza.

Lieve, non sono mai stato un femminista, ma eufemisticamente sono profondamente in disaccordo con te. Su tutti i punti.
La storia dell'adozione è un discorso a parte. Una madre bambina, se si è fatta mettere in cinta, probabilmente non è in grado di essere abbastanza responsabile da crescere un figlio, decidano per lei i genitori o chi di dovere, ma dev'essere sempre lei a decidere se portare a termine o no la gravidanza, l'utero è suo. Stiamo parlando di 9 mesi di gravidanza comunque, non di un brufolo che dopo una settimana se ne va via. 9 mesi al termine dei quali tiri fuori uno sconosciuto e lo dai in adozione. E sappi che ha ottime probabilità di rimanere in orfanotrofio almeno un anno, contando i tempi infiniti che una coppia deve aspettare prima di avere un figlio in adozione.

Edric Ant ha detto...

Fra l'altro, se vogliamo parlare di ragazzine madri, vorrei far notare che i programmi di educazione sessuale, svolti in tutti i paesi europei avanzati, in Italia non sono mai stati attuati su vasta scala.

scarlett carson ha detto...

Tancredi mi ha tolto le parole di bocca... la crescita zero è dovuta alla mancanza di presupposti economici per mettere al mondo un figlio.
E il vero atto di egoismo, a mio avviso, è giocare a fare "mamma e papà" senza pensare che essere genitori non è un gioco di ruolo, ma il mestiere più difficile al mondo.

scarlett carson ha detto...

p.s.
Lieve, quando parlavo di "dolore" pensavo fosse lapalissiano che non mi riferivo a quello "fisico".
Un bambino può essere un peso e un dolore, triste e amara verità, quando non ci sono i presupposti economici e sociali di prendersene cura nella maniera migliore... e l'adozione può essere una soluzione come il suo opposto. Perchè una ragazzina di 15anni che decide di dare in adozione un figlio non ha di certo (salvo rarissime occasioni) la consapevolezza di quello che sta facendo... e manco 4 o 5 anni dopo potrebbe avere crisi isteriche per rivedere il figlio a cui ha rinunciato... l'aborto non va preso alla leggera, non è una cosa bella, sicuramente... ma non è nemmeno utile e produttivo remare contro il libero arbitrio. Proibire l'aborto non ridurrebbe gli aborti, anzi, farebbe proliferare quelli illegali, perchè stiamo pur certi che chi ha in testa di abortire lo farebbe comunque, con o senza l'approvazione dello stato.

Arthur ha detto...

Risulta abbastanza chiaro l'aver toccato un tema che urta sensibilmente ogni persona.
I problemi economici contano ma fino ad un certo punto, l'aborto non è sicuramente la causa primaria delle denatalità, lo è però la cultura selettiva che abbiamo contribuito a formare nel bene e nel male. Ad ogni modo ci pensano gli immigrati a tenere positivo il rapporto nati/morti, immigrati che non ragionano ancora come gli occidentali ma hanno (spesso non a torto) altre priorità di valori.

fax ha detto...

Sono d'accordo con la tua risposta Arthur, concludi con la definizione "valori", oggi parlare di aborto sembra che si vadi a toccare un valore, cioè che la possibilità di abortire è un valore, ma è quì il blasfemo: la vita e SOLO la vita è un valore l'aborto è un'altra cosa. Epoi si può fare tutto il sesso che si vuole senza concepire, esistono decine di metodi contraccettivi.

Lieve ha detto...

Tancredi e Irezumi, vorrei chiarire una cosa. Non sono una pazza fuori dal mondo, lo so da me che l'aborto c'è e non lo si può eliminare per le ovvie conseguenze sociali che ne deriverebbero, però questo è un discorso, altro discorso è dire se secondo me è giusto o no.
Non mi vedrete mai manifestare in piazza per abolire la legge esistente però, in coscenza, l'aborto è un'azione che io non giustifico, e del resto anche il post di Arthur non voleva essere una crociata contro l'aborto, ma una semplice dichiarazione di opinione, esattamente come intendeva essere il mio intervento precedente.
Se sento che una donna ha abortito volontariamente il mio pensiero non è "be' era suo diritto farlo", ma "E se anche mia madre lo avesse fatto?" e mi vengono i brividi.
La giovane età, la fragilità, le difficoltà economiche...secondo me non sono giustificazioni valide, lo sanno tutti che i bambini non crescono sotto i cavoli. Mi sembra quasi una deresponsabilizzazione delle persone dire "tanto c'è l'aborto per rimediare ai pasticci".
Non so se mi sono spiegata, ma dal mio punto di vista è una scelta deprimente. Capisco le ragioni di chi sostiene il contrario, ma non le condivido, tutto qui.

Pythea ha detto...

Ciascuno deve vivere secondo la sua scelta...chi siamo per giudicare le donne che prendono la decisione di abortire... una decisione che
deve inevitabilmente essere piena di dolore...

Rossogeranio Greta ha detto...

Negli ultimi decenni le donne sono state soggette a profonde trasformazioni; dai tempi di “Io sono mia” ad oggi hanno conquistato così grande potere da potersi permettere la mutandine con il filo e la pillola del giorno dopo. L’Aborto oggi è il successo culturale anomalo della prostituzione; consumare sesso in maniera libera, innovativa e protetta, collezionare cappucci di plastica e premunirsi di pasticche sono una questione di autostima più che un’avventura sentimentale.
L’eta’ delle protagoniste non c’entra nulla, le quindicenni sono informate allo stesso modo delle quarantenni e tutte insieme, a gregge sbarbato di cerette, dimostriamo con disinvoltura quanta poca strada abbiamo fatto.
Potere delle Donne! Buona domenica, Greta

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Quoto Angela Lopes
La donna deve poter essere libera di scegliere.

Onestamente non vedo il nesso con l'accanimento a farci vivere oltre ogni limite (sai che gioia vivere fino a 100 anni in un ospizio) e la scelta di una donna di voler abortire.

Cmq il punto è che come hai scritto tu non mi sembra giusto costringere una donna a partorire.

Certo, meglio non arrivare a questa decisione, meglio per es. usare mezzi contraccettivi adeguati ma si deve poter lasciare decidere la donna.