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martedì 8 settembre 2009

VATICANO S.P.A.

Ho letto un libro uscito da qualche mese, si intitola Vaticano S.p.A., che parla di quanto la Banca della Chiesa negli ultimi quarant'anni si sia avvicinata più al ruolo di Società per azioni rispetto a quello che era prassi delle prime comunità Cristiane, ovvero la povertà e condivisione.

Il libro è di Gianluigi Nuzzi, un giornalista di quarant'anni che ha lavorato per "il Giornale", collaborato con il Corriere della Sera, e che lavora per "Panorama".
La maggior parte del libro è scritta basandosi sopra un archivio segreto tenuto in Svizzera, quello di Monsignor Renato Dardozzi, che lavorava per conto della segreteria di Stato del Vaticano, e seguiva le operazioni dell IOR, l'Istituto delle opere religiose, meglio identificabile come la banca del Vaticano.
Monsignor Dardozzi, è morto nel 2003, e per sua espressa volontà l'archivio è stato desecretato alllo scopo di fare conoscere a chi voglia, dettagli preziosi su quanto è accaduto all'interno dello IOR negli ultimi decenni.
Partiamo da alcune considerazioni generali.
Molte notizie contenute nel libro hanno scopo puramente divulgativo e non possono essere di rilevanza giuridica, in quanto riconducibili a fatti avvenuti più di venti anni or sono, si parla quindi oramai di prescrizione. D'altro canto anche Andreotti non è mai stato assolto in quanto i reati a lui imputati non sussistevano, ma piuttosto perchè, erano caduti in prescrizione.

Dardozzi è uno studioso che parla cinque lingue ed ha quattro lauree, viene ordinato sacerdote nel 1973 a cinquant'un anni, e nel 1974 inizia la collaborazione con la Santa Sede e quindi con lo IOR.
Da quell'anno viene a conoscenza di alcuni affari poco puliti, come lo scandalo del banco Ambrosiano, banca di primissima importanza, che durante la dirigenza di Calvi incrementò i suoi affari aprendosi a paradisi fiscali ed avendo rapporti con "la loggia massonica deviata P2" (e qui sarebbe sempre doveroso citare Gaber: ma la "P1"?), la mafia, e naturalmente la Chiesa, essendo un istituto legato al mondo cattolico sin dalla sua fondazione.
Questo è un breve riassunto del libro.
Dopo la morte di Giovanni XXIII la Chiesa passa finanziariamente un momento del cavolo. Le offerte sono sempre meno ed il governo di allora viene meno all'esenzione fiscale che durava dai tempi di Mussolini.
Con Paolo VI, il sistema economico del Vaticano prende una svolta. Michele Sindona, banchiere con agganci negli USA, nella P2 e nella mafia, comincia ad occuparsi delle finanze portando anche soldi provenienti dalla mafia.
Sindona è quello che adesso verrebbe definito "guru della finanza" , aggiungerei creativa, e cerca tutti i modi possibili per non pagare le tasse, come del resto fanno le multinazionali, le banche d'affari, e la maggior parte dei commercialisti.
L'importante per Sindona pare essere fare guadagnare soldi alla Santa Sede, e scongiurare il pericolo del comunismo, per fare questo l'autore Nuzzi riporta che speculò anche sulla Lira Italiana, denunciando in contemporanea oscuri movimenti contro di essa, lasciando credere ad Andreotti di essere stato il salvatore della valuta. Ora non voglio dubitare della buona fede dell'autore, potrei anche credere che sia vero, ma ricordo a chi legge che vent'anni dopo, SOROS speculò sulla Lira dando un chiaro segnale su quella che doveva essere la strada da seguire: l'entrata nell'Euro.
In quegli anni assieme a Sindona collaboravano Marcinkus e Calvi, poi si parla di un principe Massimo Spada che deve essere discendente della antica famiglia Spada.
Sindona non riuscì a gestire i soldi del Vaticano, fece dei gran casini e pare che commissionò anche l'omicidio di Ambrosoli. Alla fine di tutto morì avvelenato in prigione, in misteriose circostanze, versione più accreditata è che volesse simulare l'avvelenamento per ottenere l'estradizione.
Calvi era già stato tre anni prima trovato impiccato ad un ponte di Londra, fu dichiarato un suicidio, anche se risulta poco probabile. In molti credono che essendosi mangiato troppi soldi, venne giustiziato da esponenti della mafia o della massoneria deviata.
L'affare della banca Ambrosiana di Calvi aveva creato un gran casino, Calvi era stato accusato di "reati valutari" (e qui ci sarebbe da capire di più in merito) ed in più aveva fatto un sacco di debiti. Lo IOR non era per nulla estraneo ai fatti, anzi Calvi lo utilizzava a proprio piacimento con il benestare di Marcinkus.
Morale della favola, Marcinkus viene incolpato di bancarotta fraudolenta, lo IOR deve pagare un sacco di soldi, ne paga una parte, e fine del film.
Nel frattempo era stata abolita la norma di diritto canonico che prevede la scomunica immediata per i massoni.

Poi vengono riportati un sacco di altri casi nei quali il Vaticano, soprattutto cosiderando le leggi statali ed internazionali, finisce sotto i riflettori.
Riassumendo ulteriormente posso scrivere che:
Il Vaticano ha grande potere nel mondo: ci sono 4500 Vescovi, 405000 preti e 865000 religiosi, più i vari diaconi, i laici missionari, i catechisti, e naturamente le centinaia di milioni di fedeli.
Nello IOR sono transitati soldi della mafia, e come i soldi della mafia giravano ed a volte si ripulivano in Vaticano, così gli stessi soldi od i soldi di altri giravano presso altre banche d'affari con sedi in paradisi fiscali. Ogni dittatore, ogni criminale, ogni gruppo terroristico, ha in realtà una o più banche che lo appoggiano, e non sto parlando del Vaticano. Il più è vedere in che misura lo appoggiano e in che modo la banca ci lucra sopra.
Fa schifo pensare che la banca del Vaticano venga usata per accattivarsi i "favori dei politici" ed ancor peggio per nascondere i soldi dei mafiosi, che magari se li sono procurati intimorendo le persone ed estorcendo il pizzo, fa schifo che ci sia il bisogno di finanziare un partito che avrebbe dovuto essere un grande centro tipo Democrazia Cristiana, perchè dovrebbe essere spontaneo se le persone ci credessero davvero.

Comunque, a difesa della chiesa potrei dire che da parte di tutti si è sempre cercato di non pagare pagare le tasse (vedi banche d'affari, multinazionali, e.. la banca d'Italia stessa) a dispetto di quel che dice Padoa Schioppa, che ci sono sempre stati quelli condannati per bancarotta fraudolenta e che magari rimanevano pieni di soldi e poi continuavano a lavorare come niente fosse (vedi manager attuali), che le tangenti ai politici sono sempre arrivate se non direttamente, indirettamente, e che pecunia non olet, perciò se non si sapeva da quali attività arrivano, i soldi sono sempre soldi.
Non è comunque una buona giustificazione per coloro che rivendicano il diritto di insegnare la moralità, soprattutto il fatto di utilizzare nomi di opere di carità, come la lotta alla leucemia, o intitolate ai santi, per farci passare milioni e milioni di soldi di origini poco pulite.
Inoltre nel libro non è che siano chiare molte cose, come il ruolo dei cavalieri di Malta o perchè il Monsignor Dardozzi non parlò subito pubblicamente ma ha aspettato di morire per rivelare le sue carte.

1 commenti:

Arthur ha detto...

Aggiungerei un paio di cose. Innanzitutto il libro omette le parte relativa al CEI ed all'otto per mille che venne dato alla Chiesa dai tempi di Craxi.
Questo è importante per capire che anche la Conferenza Episcopale Italiana ha un grande potere economico e quale è stata l'importanza di Ruini.
Va anche ricordato che la Chiesa ha appoggiato l'economia monetaria attuale senza contro-valore aureo, che affidava alle banche centrali un grande potere ed alle banche commerciali la facoltà di moltiplicare il denaro tramite il meccanismo della riserva obbligatoria, questo senza pronunciarsi in materia. Ratzinger invece si è interessato maggiormente di questo meccanismo impari e svantaggioso per le persone comuni, contattò così Auriti con il quale ebbe un dialogo prima di diventare Papa.