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martedì 19 agosto 2008

Camminando

Salve a tutti, spero abbiate passato un buon Ferragosto.

Francesca di Firenze e "Delmontis", mi chiedono di parlare del pellegrinaggio che ho compiuto il mese scorso.
Rispondendo prima a Delmontis, posso dirgli che in effetti indiscreto lo è perchè mi fa domande senza nemmeno essersi presentato o rendere visibile il suo profilo; comunque sia può trovare tutte le informazioni che cerca nella definizione di Wikipedia. Pellegrino è perciò colui che "cammina per i campi" solitamente verso una meta sacra che nel mio caso era il Vaticano.
La mia esperienza è stata più una ricerca intropsettiva ed un bisogno di stare con me stesso, ho camminato su quella che viene adesso chiamata dalla Comunità Europea "Via Francigena" per il fatto di avere la possibilità di toccare luoghi che non avevo mai visto come la bassa Toscana e conoscere maggiormente la storia dell'Italia e della Cristianità.

Posso dire che camminando ti estranei dagli altri e viaggi su ritmi diversi, ritmi che ti allontanano dai diversi aspetti della società e spesso te la fanno comprendere meglio.

Posso anche dire che non considero condizione essenziale la preghiera o la religione perchè il pellegrinaggio possa donarti conoscenza, il fatto stesso di darti un punto di vista "rallentato" del mondo, ti permette di capire molte cose che vissute da dentro la civiltà non capiresti con uguale facilità.

Posso dire che pur essendo credente, non mi sono mai recato a chiedere ospitalità a strutture di stampo religioso, questo anche perchè ho voluto rimanere il più indipendente possibile, senza tappe fisse, senza orari eccetera.

Infine posso dire che potrei scrivere un libro intero sul mese che ho passato a camminare, ma in fondo non sono uno scrittore e rovinerei questa mia esperienza inquinandola con banalità e discorsi superficiali.

Vi lascio perciò con un unico pensiero:

Siamo dentro un onda lunga milardi di kilometri. Che non si vede.

9 commenti:

Fra ha detto...

E'sorprendente l'interiorità che ho respirato leggendo le tue parole... a volte basta davvero poco, a volte lunghi discorsi non servono... ma fino a che avrai esigenza di raccontare e raccontarti, fallo. Ci sarà sempre qualcuno interessato...
Un bacio.

Arthur ha detto...

Ciao Filippo, vedo che non scrivi sui blog e forse fai bene perchè ti posso confessare che crea dipendenza!
In questo blog commenta pure quando vuoi, è fatto per questo motivo, inoltre vale la regola "domandare è lecito, rispondere è cortesia".
Se vuoi altre informazioni puoi andare sul sito www.pellegrinando.it che parla in particolare del Cammino di Santiago; io lo feci nella primavera di due anni fa e fui ben contento di allontanarmi dal mondo circostante per un mesetto.

Fra, grazie di cuore

Unknown ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Unknown ha detto...

Ciao Arthur, grazie per aver condiviso questa esperienza con "noi". ti capisco non è facile scriverne perché sono cose veramente personali. A me è capitato più volte di fare pellegrinaggi con la Diocesi o la Parrocchia, solo una volta per mezza giornata ne ho fatto uno da sola di mezza giornata per andare alla grotta del patrono di Scandicci dove abito. Sono affascinata dal fatto che sei partito per un mese da solo e che tu abbia fatto tanta strada. Mettersi in cammino così è mettersi in cammino anche verso sè stessi e verso qualcosa, una meta verso il quale vogliamo raggiungerci. Spero che per qualsiasi motivo tu lo abbia fatto, un domani si realizzi, così come si è realizzato piano, piano il colonnato del Bernini davanti a te ed infine la maestosità del Vaticano... ma credo che anche le piccole realtà che hai incontrato lungo il cammino siano fonte di grande meraviglia.
Ti ammiro!
a presto
Francesca

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Camminare, riflettere nel silenzio ed a contatto con la natura, avere un ritmo rallentato sono sensazioni che ti lasciano dentro una visione più ampia della realtà e forse a volte più serena.

Quest'ultimo aspetto purtroppo non è veritiero e coincidente con la vita reale però....

Davvero profondo il tuo pensiero sinteteizzato nella frase finale.

Ciao
Daniele

Lieve ha detto...

Hai dato l'idea di un'esperienza profonda e significativa senza scendere in particolari che, per chi non ci è passato, probabilmente non avrebbero avuto lo stesso valore.
Un bel post :)

Arthur ha detto...

Daniele, Lieve, onorato dai vostri commenti.

Mibemolle ha detto...

quindi deduco che oltre a passare dalle "parti mie" vituali (il blog) sei passato anche dalle parti mie reali (nata in quella che tu definisci la "bassa toscana" e vivo in umbria)

;)

Arthur ha detto...

Mibemolle, deduci bene, immagino tu abiti nel Senese