1 - "avremmo dato psicofarmaci ad einstein?"
Dunque, probabilmente la chiave di accesso ha portato al mio sito, perchè nella lista di blog che seguo compare Nexus edizioni, e quindi i titoli che pubblica possono portare da Google o da altri motori di ricerca anche al mio blog.
La maggior parte degli psichiatri e degli piscologi attuali considera patologico un comportamento che si discosta troppo dalla normalità, questo è il grande limite della psicologia e della psichiatria con il suo DSM. Ha un disturbo ossessivo compulsivo chi reitera un comportamento per troppe volte rispetto agli altri, così un prete che prega quattro o cinque ore al giorno dovrebbe per il DSM essere malato, se non guadagnasse i soldi per farlo anche un operaio in catena di montaggio, mostrerebbe un comportamento ossessivo compulsivo, ed anche uno che si allena per più di tre ore al giorno con il cubo di Rubik potrebbe essere considerato malato.
Questo è il problema. Se la maggior parte degli individui di una società segue alcuni comportamenti chi non li segue è normale che venga definito A-normale. Il problema è però quando viene anche definito malato e gli si prescrivono degli psicofarmaci.
Lo stesso sarebbe potuto accadere nel medioevo quando si esagerava ad etichettare indemoniato qualcuno, e lo stesso poteva accadere in un gruppo di amici o di lavoratori quando qualcuno aveva un atteggiamento che non piaceva: si fa presto a tirare una sberla.
Probabilmente sono esistiti geni al pari di Einstein, che non sono stati compresi, ed invece di ricevere psicofarmaci hanno ricevuto degli esorcismi, delle botte o sono stati allontanati.
Il punto è che si parla di questioni molto importanti, e qui la coscienza nel giudicare stando a quanto credo dovrebbe non punire chi devia dal comportamento normale, quanto piuttosto chi commette cattive azioni, in quanto vanno combatutte le cattive azioni e non le diversità. Se però si pensa che non ci sia differenza tra bene e male e che sbagliato sia comportarsi in modo non allineato agli altri allora si otterrà un "ingegnerizzazione della società", castrata sarà l'espressività umana e di conseguenza sarà logico lasciare il posto ai robot (e a chi li comanda).
2 - "Ighina le stelle sono buchi"
Anche io mi ero interessato ad Ighina, ne ho parlato anni fa. Le teorie di Ighina erano un pò singolari, credo che fosse un genio ma che dicesse anche delle cose fuori di testa. Se ho capito bene per Ighina ci sono delle stelle come il sole, che brillano per così dire di luce propria, e poi ci sono delle stelle non come il sole, ma buchi che si sono creati per fare sfogare delle compressioni di energia magnetica oppure chessò spazio-tempo. Lui però con queste stelle non intende i buchi neri, ma proprio stelle luminose che sarebbero buchi nel manto del velo di materia scura dietro al quale, immagino, vi sarebbe qualcosa di una luminosità accecante.
3 - "quaderno nero daler"
Sarà il quaderno della Daler Rowney, una marca inglese che produce anche quaderni con i fogli neri, immagino che uno ci scriva sopra con un gesso oppure un inchiostro che si vede solo con i raggi UVA.
4 - Utilizzo nel computer in Italia e nel mondo
Mah domanda difficile posso provare a mettere insieme statistiche trovate qua e là.
Mettendo insieme un pò di fonti che ho incontrato su internet mi sono fatto un idea.
La più recente è una critica che si evince dai dati dell'OCSE:
Il rapporto dell’Ocse sul nostro paese è impietoso: metà della nostra popolazione non possiede neanche il computer e per chi ce l’ha il suo utilizzo è spesso limitatissimo e anche sbagliato. Anche se le cifre che riguardano gli analfabeti totali sono in calo (circa 782.000 persone ancora non sanno né leggere né scrivere, cosa comunque scandalosa in un paese civile nel 2011) l’Italia vanta percentuali di ignoranti digitali che sono davvero preoccupanti. E poi secondo una nozione presentata alla camera,
"l'Italia è 48esima nella classifica del World economic forum, che misura la capacità di incrementare la competitività tramite l'Ict (Information communication technology). La penetrazione della banda larga su rete fissa nelle famiglie è attualmente al 49 per cento, rispetto al 67 per cento della Francia e al 75 per cento della Germania. La rete in fibra ottica italiana è la più estesa d'Europa, con 2 milioni di case raggiunte, ma lo sviluppo si è praticamente arrestato;
secondo i dati Ocse, il tasso di alfabetizzazione informatica è fermo al 18 per cento, contro il 27 per cento del Regno Unito e il 32 per cento della Germania, mentre la penetrazione dei personal computer nelle famiglie è del 56 per cento, contro una media europea del 68 per cento. Solo il 17 per cento degli italiani usa il web per interagire con la pubblica amministrazione contro il 32 per cento della media dell'Unione europea"
secondo i dati Ocse, il tasso di alfabetizzazione informatica è fermo al 18 per cento, contro il 27 per cento del Regno Unito e il 32 per cento della Germania, mentre la penetrazione dei personal computer nelle famiglie è del 56 per cento, contro una media europea del 68 per cento. Solo il 17 per cento degli italiani usa il web per interagire con la pubblica amministrazione contro il 32 per cento della media dell'Unione europea"
Naturalmente il paese con maggiori utilizzatori in assoluto è l'America, la China invece sta aumentando ma pare sia ancora sotto all'Italia.
Sono a favore di internet, a patto che sia reversibile e mai l'unico modo per potere compiere un operazione, ad esempio il fatto che un mio amico che studiava storia antica non potesse più iscriversi agli esami Universitari se non tramite computer, non mi pare sensato dato che nessuno studioso di storia antica deve essere obbligato a possedere un computer.
Quindi se l'alfabetizzazione informatica ha un senso, se ha senso che alcune procedure siano inevitabilmente consigliabili tramite computer, non deve però essere possibile vivere solo se si usa il computer.
0 commenti:
Posta un commento