Il mio primo problema, da che ho iniziato a ragionare per astratto, fu se il mondo fosse finito od infinito.
Quello che volevo sapere era se ero chiuso in una scatola o se invece fossi un punto in mezzo ad una cosa che si espandeva fino all'infinito.
Non andavo ancora a scuola quando mi facevo queste domande, così iniziai a chiedere in giro se il mondo, se l'universo, fossero finiti od infiniti.
Mia madre ed altri mi risposero che secondo gli scienziati l'Universo era finito, ma che era comunque talmente grande da non riuscirlo a misurare bene.
Ci rimasi malissimo.
Io abito dentro ad una scatola, pensavo.
Allora cominciai a chiedermi che cosa ci sarebbe stato al di là di questa scatola, ai confini dell'universo.
Perchè dire che non ci sarebbe stato niente era come dire che c'era comunque qualcosa. Niente... cos'è il niente? Niente è un pò poco diceva sempre mio padre, ed io sono d'accordo.
Mi immaginavo di andare ai limiti dell'universo e di incontrare cosa? un muro? e al di là del muro cosa c'era? Niente? ma il fatto stesso che ci fosse un muro presupponeva il fatto che di là qualcosa ci fosse, altrimenti che bisogno c'era del muro?
Questi pensieri che qualcuno potrebbe definire fissazioni mi saltavano spesso in mente. A quel punto arrivavo spesso a sconfinare con la religione, pensando che comunque dovevo preoccuparmi di dover imparare a stare al mondo e che probabilmente come si diceva in giro, ci fosse un Dio che aveva fatto tutto e che noi eravamo piccoli, punto e basta e che la cosa importante era fare "bene" ed essere "buoni" al di là di tutto il resto, evitando di fare del "male" e seguendo la propria natura.
L'Angolo del Rockpoeta®: "Puzzle"
7 ore fa
11 commenti:
Io sono convinta che quando il mondo fisico di ciscuno di noi sarà finito (leggasi: moriremo) allora saremo costretti a guardare dentro di noi, perchè non ci sarà più qualcosa di esterno da guardare.
Solo allora scopriremo cos'è l'infinito, perchè potremo esplorare i milioni di miliardi di sogni e di pensieri che la nostra mente può partorire, i milioni di miliardi di emozioni che il nostro cuore può provare e i milioni di miliardi di verità che possiamo inventare.
Insomma l'infinito esiste perchè noi siamo infiniti dentro.
...
Prima o poi io e te ci conosceremo di persona...
Anche io ho queste curiosità solo che vorrei sapere la verità e non riesco quindi a dare a Dio la risposta.
Arthur sarebbe un piacere :*
"L'universo è talmente grande, che quasiasi cosa finiribbe, prima di giungerne alla fine".
bella questa.....
anche il pensiero...........
ti ho messo inquietudine, di la verità?
Fax ma se è così vorrebbe dire che non è misurabile, quindi infinito.
Comuque in effetti è alquanto inquietante
Daniele, magari una risposta più precisa alla domanda, saremo in grado di conoscerla tra qualche tempo, magari ai confini dell'universo ci sono delle specie di buchi neri come l'antimateria oppure distorsioni spazio-temporali, ed a quel punto ci toccherà ragionere tutti come Einstein in termini di spazio-tempo... allora forse riusciremo a guardare più dentro noi stessi come dice Irezumi e più vicini a Dio... mi fermo qua perchè comincio a fondermi il cervello
Questi quesiti nascono da bambini, per poi affiorare periodicamente negli anni successivi, e non sempre la risposta che ci si inventa è la stessa.
Però qualsiasi cosa si scelga di credere, a pensare all'infinito si avverte sempre e comunque la propria piccolezza...
Un altra cosa che a me dava da pensare, e a volte lo fa ancora, era la storia delle due rette parallele che non si incontrano mai. Era un assioma che in qualche modo mi fa anche tristezza o_0
Lieve anche a me inquietava tantissimo la storia delle due rette... poi mi sono detta: per il semplice fatto di essere parallele stanno già una di fronte all'altra, quindi non è vero che non si incontrano mai... è proprio il contrario... si incontrano (e mai termine fu più appropriato :P) "all'infinito"! :D
Davvero? Immagino che sappiate sia una delle regole più discusse sulla geometria euclidea e che vi sono diversi studiosi che pensano come voi, ovvero che tendendo ad infinito le rette si dovranno per forza incontrare, e che prendendo per buono ciò la nostra geometria sarebbe completamente da rielaborare.
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