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sabato 9 agosto 2014

elogio alla felicità


Non aspettare che il senso della vita ti venga incontro, muoversi prima nella sua direzione, una direzione che si può intuire, o per lo meno immaginare.
Miliardi, tantissimi miliardi, e ancora di più di lettere, quante sono chi lo sa? Trilioni e trilioni di parole moltiplicate per altri trilioni che popolano scrivanie, librerie, scaffali, chiavette, hard disk, cervelli e cervelloni. Galleggiare in questo mare di segni, in mezzo a sentimenti umani, e forse un po' divini.
Essere, sopravvivere, in mezzo a questo sistema di pensieri, sistema di onde, spesse volte riordinate secondo fini svilenti e sentirsi ancora vivo, ancora capace di seguire un principio di vita, non incasellarsi chiudendo la propria strada per dar il benvenuto alla fredda morte.
E' tempo di rivedere il desiderio di follia, non perché essa vada elogiata, ma perché il ragionamento imprevedibile diviene la scelta più sana in un degenere contesto.

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