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martedì 4 dicembre 2007

Hardcore will never die

Cavolo, ogni tanto ci ripenso a quello che era la musica Hardcore negli anni 90. Certo che è stato un fenomeno ben strano.
Discoteche con centinaia e spesso migliaia di ragazzi che andavano dentro per sfogarsi e ditruggersi, altro che poesie catartiche o metodo catartico di Freud, quello era davvero catartico, tanto che qualcuno è anche morto.
Sembrava di stare in contenitori di molecole impazzite, non aveva nulla di intellettuale, di razionale, di costruttivo o tantomeno di civile, ma aveva un significato: durante la settimana ti riempi le scatole il fine settimana ti sfoghi, oppure se non hai ideali nella vita, poche pugnette e segui l'ideale Hardcore (già ma quale fosse di preciso non si è mai bene capito, se non che per la maggior parte il punto di riferimento era l'estrema destra).
Sembrava essere tutto una reminiscenza delle orde barbare, tutti giovani ed incazzati, anche se io, come tanti altri, ho sempre fatto la parte di quello a cui il fenomeno divertiva senza farsi contagiare dalla devastazione totale, a me piaceva anche altra musica e soprattutto il fatto di essere una creatura pensante non mi dava in definitiva così tanto fastidio.

Questo è un video girato dentro al Number One, che all'epoca era una cosa dell'altro mondo, in pratica i buttafuori lavoravano incessantemente dall'apertura alla chiusura, sbattendo fuori quelli che oltrepassavano il limite della decenza (uno ogni cinque minuti circa).
Mi hanno detto che adesso ha riaperto anche se "iper-controllato", con pattuglie dei Carabinieri che girano intorno alla discoteca a mo' di satelliti, aspettando di fermare chi esce e ritirare patenti.

P.S. Aggiungo questa presa in giro che ho trovato su youtube un pò bastarda ma che fa decisamente ridere ed un video del "pogo finale".

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