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martedì 11 marzo 2008

Il wi-fi è forse dannoso

Da quando ho cambiato computer uso quasi sempre il collegamento wi-fi.
Non so se è auto-condizionamento, ma spesso mi è capitato di percepire le onde elettromagnetiche. Per fare un esempio diverso, ricordo che una volta recatomi in un negozio di articoli elettronici, mi diede quasi un senso di fastidio avvicinarmi ad un televisore che evidentemente non era stato schermato bene drante la costruzione, tengo a precisare che non era soltanto la mia opinione ma anche quella di un mio amico
So che vi sono persone più sensibili alle onde elettromagnetiche: in America, ci fu uno psicologo che riuscì a stabilire una forte associazione tra coloro che testimoniavano di essere rapiti dagli alieni e la loro ipersensibilità alle onde elettromagnetiche, come a dire che in realtà si trattava di allucinazioni dovute a questi squilibri magnetici.
Ora, io non posso sapere in che misura queste cose facciano bene oppure male, certo è che d'ora in poi limiterò l'uso del wi-fi. Mi stupisce come Beppe Grillo predichi l'uso del Wi-Fi quando fino a poco tempo fa si accaniva contro i telefonini che a detta di lui emettevano abbastanza onde da rassodare un uovo. Forse lui ha più elementi per giudicare, e crede che queste onde siano per l'uomo soltanto questione di abitudine.
Ecco comunque gli articoli che giustificano il titolio che ho scritto:
- Corriere della sera
- Webmaster point
- Forum interessante su un sito peer to peer

8 commenti:

Rossogeranio Greta ha detto...

Oramai i codici si guastano, si disorganizzano, lasciano proliferare cellule atipiche e indifferenti. E' la malattia dell'informazione, della comunicazione, la vera patologia mortale. Non so fino a che punto serve allarmarsi...Subentrerebbero poi le nevrosi; le uniche resistenze istintive che ha l'uomo per proteggersi dalla follia.Ciao, Greta

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Penso che tu abbia ragione. D'altronde se il principio è lo stesso dei cell e si ritiene che le onde elettromagnetiche emesse dai telefonini siano nocive, non vedo come il wifi si possa esonerare dal porre lo stesso tipo di problema.

Credo che questo fenomeno andrebbe studiato seriamente e magari in attesa di una risposta, sospeso l'utilizzo del wifi come accaduto a Parigi in quella bibilioteca.

Ciao Arthur
Daniele

L ha detto...

Il problema principale è dovuto al surriscaldamento del corpo a causa di un' onda elettromagnetica. L'onda è ad una certa frequenza ed ha una quantità di energia.

Prendi per esempio il forno a microonde. Perchè scalda i cibi? Perchè le microonde hanno una frequenza "compatibile" con le molecole dell'acqua.

Il WiFi che è nell'ordine dei 2 GHz a salire, ha una frequenza (e quindi una lunghezza d'onda) non compatibile con molte zone del nostro corpo. Quindi sembrerebbe non essere particolarmente dannoso (data anche la bassa potenza).

Viceversa il cellulare trasmette su frequenze compatibili con il diametro della testa umana (la lunghezza d'onda dovrebbe essere su 35-45 cm, non prendete come oro colato questo che ora non ricordo) e per questo tende a surriscaldare la testa. Ovviamente, l'antenna non è fortemente direttiva, la potenza è bassa e il riscaldamento è minimo.

Però c'è.

Questo è quello che misura (più o meno) l'indice SAR che troviamo (per legge) nei dispositivi e.m.. A dire il vero ci sono un sacco di studi accademici sulla compatibilità elettromagnetica che per ora non hanno dimostrato nulla.

Stiamo parlando di WiFi e cellulari. Altro discorso sono gli elettrodotti che hanno basse frequenze e fanno tutt'altro tipo di danni (più o meno conclamati).

Questo commento è approssimativo e tecnicamente privo di riferimenti. Ma il principi fondamentali ci sono. E' per questo che sono sempre scettico quando i giornali parlano di queste cose. Non ci sono ancora sicure informazioni che i cellulari siano davvero nocivi. Per lo meno, io non ne conosco. (Ci crederò quando leggerò su Nature e su qualche rivista di Medicina come si deve, non certo sul Corriere della Sera).

Comunque il tuo post è molto equilibrato. Ho commentato per quello che mi ricordo di quando studiavo queste cose.

Ciao,
L.

L ha detto...

Aggiunta: "questo commento è approssimativo" mi riferisco al mio commento. Per non creare spiacevoli qui-pro-quo.

Ciao,
L.

Arthur ha detto...

Greta, leggo spesso il tuo blog ma non commento perchè non avrei niente da aggiungere, detto questo, se fossi tanto allarmato non starei davanti al computer col wi-fi a scrivere.

Daniele, diciamo che facciamo un atto di fiducia nei confronti di questa gente, tener a mente però che fa può far male è giusto. Io fino a poco tempo fa pensavo non ci fossero dubbi sul fatto che fosse totalmente innocuo.


L. Vedo che sei molto documentato. Spero tu abia ragione, una cosa però è certa: una influenza anche se piccola, la esercita.

Arthur ha detto...

P.S. Tra post dove è scritto titioli e commenti dove scrivo abia, potete candidarmi per il prossimo "miglior blogger analfabeta"

mædo ha detto...

Sono tutte puttanate.
Secondo te cosa dovrebbe fare la gente che abita nelle grosse metropoli( vedi new York) dove la rete wifi è presente ovunque, non solo in spazi privati ma anche in strada, nei parchi.?

Per non parlare di chi lavora in aereoporto....

Ma smettetela di rompere i coglioni e tornate a lavorare.

Arthur ha detto...

Grazie Edoardo del tuo contributo.

Ti faccio comunque notare che:

Il fatto che chi abita nelle metropolitane sia immerso nelle onde non è un buon motivo per dire che non fanno male.

Ciao.