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mercoledì 20 giugno 2007

IL DENARO

Strumento del demonio per alcuni, essenza stessa della civiltà per altri.
Ogni civiltà così degna di essere chiamata introdusse l'uso del denaro per dare valore alle cose ed alle prestazioni.
A Roma, come nella maggior parte delle civiltà pre-cristiane, il baratto era sempre meno diffuso e lasciava lentamente posto al denaro.
Le cose erano tutt'al più come adesso: vi era un autorità che coniava il denaro e lo metteva in circolazione attraverso banche o mediante i delegati del sovrano, che pagavano merci e lavoratori.
Il denaro consisteva in monete di metallo prezioso, raffiguranti immagini dall'alto valore simbolico: il profilo dell'imperatore, scene di battaglie epocali, imponenti costruzioni, animali leggendari o reali, oppure la semplice firma del monetario.
Attualmente il denaro ha una funzione centrale nella vita dell'uomo, tant'è vero che molti ragionano in modo puramente economico, consapevoli del fatto che nella nostra Italia il potere economico sta prendendo il posto anche del potere politico.
La realtà è pero diversa: tutte le grandi opere dell'uomo come le costruzioni epocali, le scoperte che cambiano la storia, il talento di un individuo o la serenità di una famiglia, non sono possibili solo grazie ad i soldi.
Esse scaturiscono dalla grandezza dell'essere umano, da quella forza vitale alimentata da sentimenti come l'orgoglio, la giustizia e l'amore.
I soldi sono quindi un mezzo per regolare ed ordinare l'energia umana, per razionalizzare i rapporti.
Ora, io sono convinto che nonostante ciò, esistano molte persone convinte che il fine ultimo di una vita possa essere il denaro e che abbiano elevato il denaro a vero e proprio dio. La mia idea è che le persone realmente più ricche non abbiano questa convinzione, che siano cioè più convinti del fatto che il denaro sia un mezzo e non un fine e che magari si troverebbero disposti a rinunciare a tutti i soldi per qualcosa di veramente importante. Pecco di eccessivo idealismo?
Di una cosa sono però sicuro, e cioè che non sia possibile governare una civiltà con il solo potere del denaro, serve infatti un'autorità che mantenga valori più alti del semplice denaro, altrimenti la criminalità ed il caos prenderanno facilmente il sopravvento.
Non sono allarmista, credo che le cose siano risolvibili, dico però che vedo gli stati e la chiesa parecchio indeboliti, il potere della chiesa molto meno presente a livello pratico e vedo trionfare il denaro accompagnato da una scienza quasi troppo evoluta, che a volte supera talmente la dimensione umana da sconfinare nel macabro.
La situazione può effettivamente portare ad una confusione di idee. Leggevo l'articolo di un economista della Bocconi che pensa addirittura ad una fine imminente del denaro, che farà a breve posto ad un generico “prestigio sociale” che permetterebbe di ricevere beni e servizi. Roba da pazzi o da nostalgici del puro comunismo.
Credo che questa confusione dipenda dal fatto che ci stiamo perfezionando sempre di più, le persone in realtà non si sono mai trovate in una tale situazione di benessere fisico e materiale.
L'attuale civiltà permette a noi di vivere con un tenore di vita (materiale) elevatissimo con relativamente pochi soldi.
Anche chi non può definirsi “ricco” ha ormai una casa, un auto, una televisione, un condizionatore, uno stereo, un computer, il cellulare, una scelta vastissima di prodotti alimentari, l'accesso alla conoscenza di internet e la possibilità di andare in vacanza in paradisi tropicali.
Cinquant'anni fa queste cose non c'erano o erano elitarie, le persone normali non le desideravano nemmeno. Eppure ci si lamenta, poiché l'appagamento materiale non soddisferà mai completamente i bisogni dell'uomo e così ci si crea sempre nuovi bisogni o si è insoddisfatti per qualcosa.
La stessa psicologia che io ho studiato è per costituzione, serva del denaro. Essa cerca di aiutare le persone a re-incasellarsi nella loro civiltà, senza soffermarsi su ciò che è giusto o meno, e ponendo come priorità l'allineamento del singolo agli altri individui. Tutto questo in cambio di denaro.
Tutto quanto detto fino adesso riguardo il denaro ed alla società attuale è però vero solamente in Italia. E' bene infatti ricordarsi, quando si fanno considerazioni di questo tipo, che il nostro paese non è un campione rappresentativo dell'intera umanità: noi italiani non arriviamo ad essere l'un per cento della popolazione terrestre.
In Africa ad esempio, la vita è più semplice e le persone sono più buone e meno affaccendate. Considerano il denaro importante ma spesso agiscono come non esistesse perché per loro è importante essere in armonia con la natura ed il tempo.
Nei paesi come Cuba e in tutti i regimi comunisti, il denaro ha una funzione molto ridotta, specialmente per un cittadino che si vede rifornire di tutto il necessario indispensabile dallo stato.
Negli stati dove è in corso una guerra, il denaro passa spesso in secondo piano e la preoccupazione principale si concentra sul cibo essenziale per sopravvivere.
Sempre parlando del denaro in tempi di guerra, è curioso notare come dopo la prima guerra mondiale, in Germania, l'inflazione fosse talmente esorbitante da dover costringere le massaie a comprare il pane con carriole piene di banconote. Il governo probabilmente, incominciò a stampare banconote a velocità esorbitante per cercare di trovare una soluzione alla crisi post-bellica e si ritrovò così a creare situazioni paradossali di questo genere. Alla fine, decise di introdurre una nuova valuta, il nuovo marco, che corrispondeva ad un miliardo di marchi vecchi.
Questo per fare capire che il valore del denaro sia relativo e soprattutto possa cambiare in maniera incredibilmente veloce, in funzioni di eventi rilevanti.
Voglio ricordare che da molti anni a questa parte, il denaro non ha più un controvalore aurifero e che perciò sono le politiche monetarie dei governi a decidere della sua emissione. Negli ultimi decenni ogni valuta si è svalutata in maniera sempre crescente nei confronti del costo della vita, per mancanza di capacità dello stato di gestire il denaro pubblico, e per la globalizzazione dell'economia che attualmente ha regole complessissime. L'economia attuale ha infatti dato il via a fenomeni molto dubbi, creazione di diverse compagnie fittizie, di scatole cinesi, spesso non abbastanza controllate, con il risultato che gli stati sono sempre più poveri rispetto ad alcuni privati, che nascondono i soldi (spesso poco leciti) in paradisi fiscali, e potrebbero permettersi di comprare una nazione intera.
Ma la verità è diversa: la ricchezza di un paese non è attribuibile ad i soldi che possiede, così come non è determinabile attraverso quanto produce in termini di euro. La ricchezza sarà perciò determinata da quanto i movimenti di denaro portano arricchimento materiale al paese, da quanto ne portano a livello culturale e di benessere collettivo. Questo punto, che possiamo chiamare valore aggiunto, è importante. Non devono essere i parametri economici ad accontentarci perché non è sempre facile capire se i flussi di moneta che esaminiamo siano un reale arricchimento del paese oppure no. Facciamo un esempio terra terra. L'Italia vende tutto il marmo pregiato che possiede nelle sue cave alla Cina e lo esaurisce. Nello stesso periodo, scoppia la moda di costruire case in un nuovo materiale ignifugo che importa dalla stessa Cina. In questo periodo, mettiamo che sia un ventennio, l'Italia ha venduto alla Cina più di 1800 milioni di euro in marmo e comprato 187 milioni di materiale ignifugo da costruzione. Ora, sotto il profilo economico e del PIL, è stato un grande affare poter vendere per 20 lunghi anni alla Cina il marmo, che tra l'altro vendevamo ad un costo nettamente maggiore.
Nello stesso tempo il materiale ignifugo ha permesso di costruire migliaia di case popolari e non, essendo versatile ed economico.
Queste due voci erano un toccasana tra le voci del bilancio della nostra economia: maggiori esportazioni, prodotto interno lordo più elevato anche perché estraendo tutto quel marmo e potendo costruire tutte quelle case a così poco prezzo, si è mosso anche parecchio lavoro.
Accade però che dopo vent'anni è il momento di fare i conti con la realtà e ci ritroviamo in Italia senza più marmo e ad avere case semi- pericolanti, che hanno tra l'altro messo anche in dubbio la loro salubrità, mentre in Cina hanno creato stupendi edifici pubblici ed arredi urbani con il marmo italiano.
Questo è un esempio completamente inventato, ma può far capire che osservare da vicino l'economia di un paese non corrisponde sempre a curare l'interesse di quel paese, ci vuole un governo che abbia il buon senso e le capacità per giudicare il funzionamento del paese sotto un aspetto non economico ma più globale. Questo significa tutelare il territorio e fare crescere il paese, non basta mirare ad un incremento del PIL.
Sono sempre stato un fautore del puro liberismo, pensando che lo stato non dovesse intervenire mai nella vita dei cittadini. Poi però mi sono reso conto che ciò è impossibile e che questa frase porterebbe a non avere forme di governo.
Se manteniamo una forma di governo pseudo – democratica, dove i diritti dell'uomo sono indiscussi, lo stato dovrà avere la possibilità di essere sempre presente per tutelare questi diritti, e per fare ciò avrà bisogno della sovranità territoriale, della capacità di difendere i cittadini da eventuali invasioni e di vigilarli in modo che non si creino troppe ingiustizie. In seguito ho anche capito l'importanza di un apparato ospedaliero, di un supervisore all'agricoltura, alla scienza e all'istruzione del popolo.
Così ho capito che lo stato deve essere presente in vari aspetti, e che il liberismo puro è più pericoloso. Resto ugualmente dell'idea che troppo spesso lo stato spreca risorse in maniera inutile, e che se i cittadini pretendono troppi diritti, andremo incontro al completo sorpasso da parte di tutti i paesi emergenti quali la Cina e l'India. Bisogna essere fieri di vivere in un paese come il nostro, attenzione però a non esagerare con le pretese perché altrimenti il benessere durerà poco.

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